Informazioni personali

La mia foto
Harlan è una delle più grandi e importanti multinazionali della vivisezione del pianeta. E' presente in 4 continenti e offre i suoi servizi a un numero imprecisato di laboratori pubblici e privati, università, aziende farmaceutiche, ospedali e allevamenti in decide di paesi del mondo. In Italia si occupa prevalentemente di sperimentazione per conto terzi e allevamento di animali destinati alla vivisezione: topi, ratti, conigli, cavie, primati e altri grandi mammiferi. Fa stallo per il trasferimento di cani beagle, ma non li alleva (a differenza che in Francia e Germania). La specialità del gruppo è la "produzione" di animali geneticamente modificati per un migliore utilizzo nella sperimentazione. Un esempio sono gli animali "programmati" a sviluppare il cancro o con difese immunitarie "adatte" all'inoculazione dei virus della polio e del vaiolo delle scimmie. Fermiamo Harlan si è messa di traverso.

mercoledì 28 aprile 2010

ISCRIVETEVI ALL NOSTRA MAILING LIST

mandate una mail a fermiamoharlan@gmail.com

lunedì 26 aprile 2010

LINK SU HARLAN

http://www.harlan.com/

http://www.divietodaccesso.org/index.php?option=com_content&task=view&id=152&Itemid=141

http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?=&p=156063

http://www.harlan.com/

http://www.animalliberationfront.com/ALFront/Actions-Italy/HarlanLiberation.htm

PROSSIMI EVENTI

5 GIUGNO 2010 : Presidio davanti ad Harlan Italy srl

CORTEO + PRESIDIO

LUOGO: Davanti al Comune di Bresso – Via Roma 25, Bresso (Mi)


ORARIO & DATA:
Ritrovo davanti al Comune di Bresso alle 14:30, 5 GIUGNO 2010
Partenza del Corteo: 15.00
Arrivo davanti alle Famaceutiche Zambon e laboratorio di Harlan intorno alle 15.30, inizio del presidio.


COSA PUOI FARE TU PER LA CAMPAGNA?--------------------------------------

-Come prima cosa ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
manda una mail a fermiamoharlan@gmail.com

-AIUTACI A PUBBLICIZZARE IL PRESIDIO DEL 5 GIUGNO : fai girare questo appello, invita i tuoi amici o amiche a partecipare e parla a loro della crudeltà della vivisezione.


PER ARRIVARE a BRESSO----------------------------------------------------

*MEZZI PUBBLICI CHE PASSANO DA BRESSO: Autobus 83 e Tram 4. (chiedere della fermata più vicina al Comune di Bresso)

VIVISEZIONE

VIVISEZIONE: DOMANDE E RISPOSTE


Cosa vuol dire vivisezione o sperimentazione animale?

Per vivisezione o "sperimentazione in vivo" si intende qualsiasi esperimento eseguito su animali o umani. Ogni anno solo in Italia un milione di animali, quasi 3000 al giorno, tutti i giorni, vengono utilizzati per prove inutili e ripetitive, inapplicabili per la salute umana, ancora richieste da leggi antiquate e superate. Gli stessi test sono ripetuti successivamente, con altre forme e tempi, sui destinatari ultimi del prodotto in sperimentazione, cioè noi umani. E così, grazie al sacrificio degli animali, nel nostro paese dei balocchi, si possono ottener insieme ai farmaci, tantissimi prodotti di largo consumo “indispensabili” al nostro quotidiano consumismo di massa.

Chi conduce questi esperimenti?

Multinazionali di ogni genere, industrie chimiche, farmaceutiche, cosmetiche, belliche, istituti pubblici ed università. Anche grazie a generosi contributi dello Stato che permette l'immissione in commercio di migliaia di sostanze che si rivelano poi tossiche e nocive, riconosciute tali solo dopo mesi o anni a seguito dei danni provocati alla salute umana. Eppure, con la sperimentazione sugli animali, erano state garantite come innocue. L'attuale legge in vigore, la n. 116 del 1992, ha rivelato l'esistenza solo in Italia di più di 500 laboratori di sperimentazione animale, la gran parte dei quali addirittura sprovvisti di autorizzazione, in cui avviene di tutto con scarse possibilità di controllo. In più l’Harlan Italy di Correzzana, in provincia di Milano, insieme all’ Allevamento Morini di Reggio Emilia e al Charles River di Como, sono i principali fornitori italiani di animali per la sperimentazione scientifica.

Quali animali sono utilizzati negli esperimenti?

Soprattutto topi e ratti, ma anche cavie, gatti, cani, primati non umani, porcellini d'India, mucche, suini, cavalli, pecore, capre, piccioni, furetti, rettili, pesci, uccelli... Ma nessuna specie può essere modello sperimentale di un'altra specie. Gli animali sono simili a noi nel percepire il dolore, l'apprensione, la paura; ma sono diversi per i meccanismi di assimilazione, per struttura fisica e biochimica. La vivisezione in sintesi non è una metodologia adatta per la diagnosi, lo studio o la cura delle malattie umane, poiché le differenze anatomiche, organiche, biologiche, metaboliche, istologiche, genetiche e psichiche tra uomo e animali sono tali che risultati ottenuti su questi ultimi sono pericolosi se applicati all’uomo, tanto più a un malato (catastrofi farmacologiche, errori terapeutici ecc.)

Quali esperimenti vengono effettuati?

Tutti quelli che oggi la scienza permette come: test di tossicità acuta e cronica, irritazione della pelle ed inalazione, avvelenamento, induzione di cancro in varie parti del corpo. Gli animali sono obbligati ad ingerire sostanze di ogni genere dalle creme ai pesticidi; vengono privati dei genitori per esperimenti psicologici; vengono irradiati con raggi di ogni tipo; vengono torturati con elettrodi nel cervello; vengono modificati geneticamente per creare dei "mostri-animali" (ibridi).

L’animale può essere un buon modello sperimentale?

Dal momento che diventa modello sperimentale l’animale cessa di essere animale per diventare qualcosa di assolutamente differente da quello che rappresenta la sua Natura. Nessuna specie animale può costituire il modello sperimentale di nessun’altra specie, soprattutto di quella umana (inter species – la pretesa di estrapolare i risultati ad una specie differente dal cane al topo, dalla scimmia all’uomo, dal gatto al coniglio ecc. a differenza di intra speciem – dal cane al cane dal gatto al gatto, dall’uomo all’uomo). E ciò deriva dal fatto che i tessuti di ciascuna specie sono costituiti da circa 10.000 proteine di cui nemmeno una è identica ad una corrispondente proteina dell’altra specie, e le cui molecole del DNA (acido desossiribonucleico) alla quale è dovuta la trasmissione dei caratteri ereditari, differiscono tutte, sia per la lunghezza della doppia spirale, sia per il numero e per la disposizione dei nucleotidi che le compongono. Ciò significa in sostanza che le combinazioni ipotizzabili sono miliardi e non rendono pertanto la riproducibilità valida in un esperimento scientifico.

Cosa significa riproducibilità in un esperimento scientifico?

La riproducibilità in termini scientifici significa eseguire un esperimento che alle stesse condizioni, in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo e da qualsiasi sperimentatore, dia sempre un risultato identico. Se ciò non avviene vuol dire che la tesi è falsa o indimostrabile. Ciò significa che la nostra medicina si affida al caso o alla coincidenza. Significa ammettere che una sostanza tossica per il cane possa esserlo anche per l’uomo trattandosi solo di semplice coincidenza rispondente a leggi di calcolo probabilistico. E ciò nella medicina ufficiale significa fare delle vittime visto che si accetta in pratica la possibilità di un errore riproducibile in varie circostanze.

Che cosa si intende quando si parla di animali da laboratorio?

Lo sperimentatore va in cerca di modelli omogenei trasformando quindi animali veri che si ostinano a difendere e ad affermare le loro specifiche peculiarità individuali, in falsi modelli. Sono diversi? E allora rendiamoli uguali! Come? Ottenendo razze il più possibili uniformi fin dalla nascita, che vivano sempre negli stessi ambienti e si nutrano con una alimentazione standard! Si pretende così che un topo standard, una cavia standard ecc. reagiscano ancora in modo standard alle varie sollecitazioni esterne (farmaci, inalazioni, sevizie fisiche o psicologiche ecc.) che gli vengono prodotte artificialmente. Erano animali, sono diventati anormali e in seguito sono stati ammalati dalla nostra scienza a caccia di progresso. Ecco cosa si ottiene per le cure dell’uomo: un animale che non potendo più obbedire ai messaggi del suo istinto e del suo organismo manipolato diviene una cosa (come piaceva tanto a Cartesio) di diverso da ciò per cui era stato creato.

Ma non si dice continuamente che gli animali, soprattutto topi e primati, sono geneticamente simili all’uomo?

L’animale sia esso un topo o una scimmia differisce in tutto e per tutto dall’uomo, reagendo in maniera diversa di fronte a determinati stimoli e non sempre nella stessa e identica maniera come vorrebbero i vivisettori. È una grossolana ignoranza biologica quella che identifica la vicinanza biologica con la somiglianza fisionomica (basti pensare alla moda dei primati in laboratorio). Tutti gli esseri viventi animali o vegetali, sono simili (complementari) e disuguali (opposti). Simili poiché tutti dal batterio all’uomo hanno in comune quei 92 elementi di cui è composta la Terra che abitano. La bio-diversità invece si presenta non solo da specie a specie, ma anche tra individui della stessa razza, poiché esistono sia variazioni enzimatiche (gli enzimi sono proteine che catalizzano le reazioni organiche) sia combinazioni chimiche numericamente e qualitativamente differenti degli elementi costituenti l’essere.

Cosa si intende per xeno-trapianti?

Come abbiamo già detto ogni specie animale differisce dalle altre; pertanto ogni specie avendo una sua specifica diversità non può essere un valido modello sperimentale per le altre. La carenza di organi per i trapianti è nota a tutti. Alcuni ricercatori hanno pensato di risolverla creando animali modificati geneticamente in grado di donare i loro organi per i trapianti umani, tale intervento viene chiamato xeno-trapianto. Il sistema immunitario di ogni specie animale (uomo compreso) è abituato a riconoscere i virus con cui è venuto frequentemente a contatto. Questi possono essere poco o per nulla patogeni per la specie abituata a riconoscerli, ma diventare anche mortali per le altre. Nel caso degli xeno-trapianti immetteremmo direttamente nel corpo umano un organo di un animale e con esso anche i suoi microrganismi (virus e batteri). Se dovesse manifestarsi una nuova malattia l'organismo non sarebbe in grado di contrastarla poiché per preparare una persona ad un trapianto occorre annullare il suo sistema immunitario al fine di evitare il rigetto dell'organo. Quindi il rischio legato agli xeno-trapianti è quello di provocare delle nuove e sconosciute epidemie. Inoltre non bisogna sottovalutare gli aspetti psicologici. Quando trapiantiamo un organo animale in una persona, realizziamo una chimera, cioè un essere che è da un punto di vista biologico, in parte uomo e in parte animale. Ad esempio nel caso del trapianto di un fegato di maiale, il trapiantato, biologicamente, sarà per il 93% uomo e per il 7% maiale. Come si possono negare pertanto conseguenze psicologiche?

Cosa sono gli animali trans-genici?

Agli animali da laboratorio è possibile con gli attuali mezzi, creare una parte del loro organismo con caratteristiche umane. La maggior parte delle malattie umane non colpiscono gli animali, così inserendo un frammento di DNA umano gli scienziati possono creare modelli più vicini alle malattie umane. In sintesi si inventano degli ibridi che possano essere sia più sensibili alla presenza di mutageni e di cancerogeni, sia più resistenti alle malattie umane. Ma un oncomouse (topo trans-genico con un oncogene umano) svilupperà un tumore che reagirà ai chemioterapici in base alle caratteristiche dei topi e non degli umani. E questo vale per il sistema immunitario, le metastasi, le influenza ambientali e nutrizionali, gli effetti degli ormoni e i fattori di crescita. L’unico modo per diminuire queste differenze rilevanti è la creazione di animali trans-genici con sempre più geni umani inseriti nei propri cromosomi. Organismi viventi artificiali appartenenti a specie intermedie tra la nostra e la loro d’origine. Riflettiamo su questo punto: la storia della biologia, è costituita da continue mutazioni genetiche di ogni forma vivente. Questi processi però sono avvenuti in sintonia con le leggi di Natura. Con questo metodo invece le mutazioni sarebbero per la prima volta artificiali e per questo la capacità degli ecosistemi di assorbirle e neutralizzarle resta una incognita.

Ma allora solo l’uomo può essere considerato modello sperimentale della sua specie?

Questa è una certezza, ma anche qui vogliamo fare una precisazione. L’errore fondamentale dello scientismo positivista è quello di applicare alle scienze biologiche e umane il metodo analitico: suddividere l’organismo vivente in piccole parti, analizzarle e poi tornare ad unirle ordinatamente come un puzzle illudendosi di poter così ricostruire l’immagine intera, l’archetipo di ciò che si è studiato. È una illusione che la somma delle conoscenze parziali equivalga alla conoscenza del tutto, ed è questa metodologia che sta alla base del problema in cui è incappata la scienza moderna: trascurare quella qualità immanente e spirituale presente in ogni essere che permette ad un corpo di qualsiasi natura di animarsi e di vivere una propria ed unica esistenza su questa Terra. Partendo da questo concetto si capisce perchè anche l’uomo inteso nella sua completezza, non può ridursi così come l’animale, ad essere modello sperimentale neanche di sé stesso.

L'uso di animali serve alla salute umana?

No. La medicina che ne è derivata è cresciuta senza rispetto per il paziente, per l'uomo malato considerato un semplice numero, utilizzato solamente come consumatore di veleni ed utente di un Servizio Sanitario Nazionale in cui può scegliere fra più di 13.000 “specialità” farmaceutiche (nonostante la "nuova" Commissione Unica del Farmaco) con migliaia ritirate ogni anno, ma di cui solo 400 sono considerate indispensabili dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Il cancro, per esempio, avanza inesorabilmente sia a causa dell'inquinamento di ogni genere (anche farmaceutico) che non si vuol fermare, sia a causa di un errato stile di vita e di un alimentazione squilibrata ricca di troppi alimenti di origine animale. I fondi richiesti agli ignari contribuenti vanno ad arricchire le tasche di sperimentatori senza scrupoli e di Organizzazioni per la Ricerca (A.I.R.C., A.I.S.M., A.I.R.P., Telethon, 30 ore per la Vita ecc.) che servono a far dimenticare uno dei capisaldi della salute e del suo mantenimento: la prevenzione. Ma l’industria della "salute" si fonda sul nostro stato di malattia; altrimenti non aumenterebbe i suoi profitti.

Ma come può esercitarsi un chirurgo senza la pratica sugli animali?

Molti chirurghi si allenano su maiali e altri animali di laboratorio. Molti altri chirurghi, di oggi e di ieri, hanno ammesso che lavorare sugli animali crea confusione. Anche con un limitato bagaglio di conoscenze mediche, il buon senso ci suggerisce che gli interventi di ortopedia saranno molto diversi in un cane, per esempio, piuttosto che in un umano. La ricerca biomedica non ha bisogno di animali. È insensato ed anche pericoloso continuare a seguire questa via antiscientifica. La differenza tra uomo e animale è così grande da condurre comunemente all’errore. Esistono due metodi antichi e insostituibili per formare un chirurgo. Il primo è l’esercitazione sul cadavere che insegna a muoversi con disinvoltura nell’anatomia umana. Le variazioni anatomiche dell’uomo non si possono imparare dagli animali, poiché questi animali sono quasi sempre sani (appositamente fatti ammalare) e non possono indicare alcun suggerimento alle patologia umane presenti in vari organi alterati dalla malattia. Il secondo è imparare dall’osservazione di un altro chirurgo (maestro) per perfezionare una metodica operatoria o rubare un piccolo particolare che può decidere in un intervento. Ecco perché la chirurgia deve essere considerata un’Arte, l’artifex (chirurgo) deve quindi realizzare questa formazione in anatomia, un po’ come i grandi artisti sono diventati celebri per le loro tele o i loro marmi.

Perché allora continuano?

Oltre che per interessi commerciali e di carriera (per le baronie mediche gli esperimenti su animali portano a veloci pubblicazioni su riviste scientifiche e rendono famosi gli scienziati che hanno effettuato la “scoperta”), c’è un elemento indispensabile per le multinazionali farmaceutiche che le mette al riparo da ogni eventuale rischio per la salute umana, che potrebbe derivare dall’immissione sul mercato di un qualsiasi farmaco. Con un esperimento su animali si può dimostrare qualunque cosa, dalla tossicità all'innocuità di una sostanza, basta semplicemente trovare la specie adatta e variare in base al caso richiesto le condizioni dell’esperimento. In questo modo se un farmaco commercializzato avesse ripercussioni gravi sui pazienti (pensiamo al Talidomide) l’azienda porterebbe questa tesi in sua difesa. Ecco forse spiegato il motivo per cui i ricercatori sembrano non voler prendere in considerazione altre strade, diverse dal dogma della vivisezione che hanno imparato fin da studenti alle Università.

Nel passato, esperimenti su animali hanno fornito cure per le malattie umane?

Per decenni, il pubblico è stato portato erroneamente a credere che gli esperimenti sugli animali avessero portato a "cure miracolose" e "conquiste mediche". Ma la verità è che gli esperimenti sugli animali non hanno contribuito a curare una sola malattia umana. La ragione è semplice: la sperimentazione animale non può produrre alcuna cura semplicemente perché è basata su una premessa che è scientificamente falsa. Di conseguenza, il tasso di incidenza delle malattie sta crescendo, così come stanno crescendo le percentuali di morte per malattia. L'unico progresso significativo contro le malattie nel XX° secolo è stato il controllo delle malattie infettive all'inizio del secolo, che è stato ottenuto grazie a migliori condizioni di nutrizione e di igiene, e non grazie agli esperimenti su animali.

Quali prove preliminari alla fase clinica potrebbero essere praticate allora?

Lo sviluppo di colture in vitro di cellule e tessuti, di rilevazioni microscopiche, di sistemi molecolari, di simulazioni e di manichini computerizzati sta facendo capire che test scientifici alternativi sono già praticati e praticabili. Non si utilizzano già più animali per test di impatto automobilistico e gravidanza; nonostante i colossi commerciali più importanti continuino, varie aziende di cosmetici e prodotti alternativi stanno indirizzando le loro ricerche in altre direzioni. La Ricerca senza Animali è l’unica verità scientifica utile alla salute umana. Anche l'Unione Europea si sta impegnando, finanziando la creazione di un apposito istituto, l' ECVAM - Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi" di Ispra (Varese).

Ma allora a quale metodo deve essere affidato il progresso della medicina umana?

In nessuna scienza il progresso è affidato esclusivamente al modello sperimentale. In ogni scienza ed in ogni sapienza sacra che ha visto la sua nascita in tantissime epoche del passato, ha primeggiato l’osservazione dei fenomeni naturali sulla semplice sperimentazione. È Ippocrate che con il suo giuramento ed il suo Corpus Hippocraticum ha dato inizio all’età dell’oro della medicina pre-galenica. Insieme ai sistemi già citati prima, ora che si è scoperto che la scorciatoia della sperimentazione animale per arrivare alla verità è una chimera, bisogna ritornare all’osservazione clinica. Si può applicare un metodo sia come una patologia (studio delle malattie dell’individuo) sia come una epidemiologia (studio delle malattie nelle popolazioni). Osservando l’uomo si arriva all’unica verità scientifica plausibile, che è atta a prevenire le malattie e che è saggia per l’igiene della salute.

Ma come è possibile nascondere questa verità agli occhi di tantissime persone?

Per l’operazione di mistificazione e di falsificazione che viene svolta a vari livelli dai mass-media (poco informati?) e da organizzazioni con coperture governative in combutta con un Potere Medico che ha voltato le spalle ad Ippocrate, architettando questo mostruoso inganno. È molto strano che la gente sia sempre pronta a dubitare di tutto, del padrone di casa, dei politici, dei commercianti, degli industriali, dei preti e persino dei propri familiari, ma accetta per oro colato le finalità di questi sperimentatori, tutti filantropi, benefattori dell’Umanità, vestiti con un camice bianco e puro, impegnati a chiederci fondi per la Ricerca sul cancro o su altre malattie. La truffa sistematica e la macchina propagandistica a favore della Ricerca medica, plagia l’opinione pubblica, illudendola che quei soldi presi dalle tasse, dalle loro tasche o da umanitarie offerte, sia donato per la salute dell’uomo. Esistono da tempo metodi molto meno costosi che non vengono presi in esame per la Ricerca. Perché? Forse perché gli animali servono a nascondere una fabbrica di soldi anziché un nobile scopo? Rispondetevi da soli.

Come valuta il progetto della Comunità Europea denominato Reach?

Il progetto Reach prevede nei prossimi anni un programma di test di tossicità su decine di migliaia di composti chimici (test su animali). Si tratta di tutte le sostanze chimiche messe in commercio prima del 1981, anno in cui è entrato in vigore l'obbligo di classificare ed etichettare le sostanze secondo la loro pericolosità (sempre tramite test su animali). Questo significa milioni di animali uccisi nei laboratori, in aggiunta a quelli che già sono usati per testare le sostanze nuove. Non è pensabile ancora continuare con questa metodologia e pertanto noi chiediamo opportune modifiche, in modo che prima si sviluppino metodi di test alternativi per la ricerca senza animali, e dopo si inizino test sulle sostanze chimiche vecchie. Per gli animali e per l’uomo il progetto Reach significa i soliti test su animali inutili per la ricerca scientifica: Tossicità acuta, Irritazione della pelle, Irritazione oculare, sensitività della pelle, Tossicità ripetuta (28 giorni), Tossicità sub-cronica (90 giorni), Tossicità cronica (12 mesi), Mutagenicità, Tossicità nello sviluppo, Tossicità nella riproduzione su 2 generazioni, Carcinogenicità, Tossicocinetica, Ecotossicità. Tutti noi dobbiamo impegnarci affinché si impedisca alla CE questo nuovo e inutile massacro.

Chi è Harlan Italy srl?


Harlan e' tra le principali aziende coinvolte nella vivisezione. Con decine di allevamenti sparsi per il mondo, in cui producono come fossero in fabbrica centinaia di migliaia di animali tra cani, gatti, primati, roditori di ogni tipo e anche manipolati geneticamente, Harlan risulta il maggiore fornitore dei vivisettori. Ma la sua attivita' non si limita a questo, visto che Harlan possiede dei laboratori propri e ha recentemente acquisito la svizzera RCC, azienda di sperimentazione per conto terzi con laboratori a Basilea e uffici in molte parti del mondo.

In Italia Harlan ha due allevamenti, uno a San Pietro al Natisone (UD) e l'altro a Correzzana (MI), oltre ad un laboratorio a Bresso (MI) all'interno degli stabili della farmaceutica Zambon.

Una incursione del Fronte Liberazione Animale nel mese di novembre 2006 all'interno dell'allevamento di Correzzana, che poi risulta essere anche un laboratorio, ha portato alla luce realta' sconosciute e agghiaccianti: migliaia di roditori in pile e pile di gabbie di plexiglass, decine di cadaveri fotografati nei frigoriferi del laboratorio, alcuni dei quali impalati con stuzzicadenti, ma soprattutto decine di macachi provenienti da qualche paese esotico e tenuti in condizioni squallide prima di finire tra le mani dei loro aguzzini.

La cella dei macachi era sporca di sangue e di feci. In un comunicato stampa proveniente dalla sede principale di Minneapolis, USA, Harlan ha avuto il coraggio di inventarsi che gli attivisti del Fronte Liberazione Animale avrebbero deliberatamente sporcato le mura di questa cella per fotografarle e cercare di rovinare la loro immagine!
Grazie a questi coraggiosi attivisti adesso 18 macachi e circa 1000 topi sono stati salvati dall'orrore della vivisezione, il laboratorio di Harlan e' stato devastato e molti dei loro preziosi documenti trafugati. Ma per gli altri, quelli che sono rimasti indietro e quelli che sono rinchiusi dentro quelle mura in questo momento, l'orrore non e' finito…..


Dove si trova Harlan Italy srl?


Bresso (Mi) – Via del Duca Lillio 10 (Laboratori) 02-6140480

Correzzana (Mi)- Via Enrico Fermi 8 (Allevamento) 039-6064622

S.Pietro al Natisone (Ud) - (Allevamento)