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Harlan è una delle più grandi e importanti multinazionali della vivisezione del pianeta. E' presente in 4 continenti e offre i suoi servizi a un numero imprecisato di laboratori pubblici e privati, università, aziende farmaceutiche, ospedali e allevamenti in decide di paesi del mondo. In Italia si occupa prevalentemente di sperimentazione per conto terzi e allevamento di animali destinati alla vivisezione: topi, ratti, conigli, cavie, primati e altri grandi mammiferi. Fa stallo per il trasferimento di cani beagle, ma non li alleva (a differenza che in Francia e Germania). La specialità del gruppo è la "produzione" di animali geneticamente modificati per un migliore utilizzo nella sperimentazione. Un esempio sono gli animali "programmati" a sviluppare il cancro o con difese immunitarie "adatte" all'inoculazione dei virus della polio e del vaiolo delle scimmie. Fermiamo Harlan si è messa di traverso.

venerdì 13 agosto 2010

NO HARLAN DAY: CONCERTO BENEFIT PER LA CAMPAGNA FERMIAMO HARLAN

11 SETTEMBRE 2010
ARCI BITTE: VIA WATT 37, MILANO
DALLE ORE 17.30

No Harlan Day è un minifestival di promozione e finanziamento della campagna Fermiamo Harlan, multinazionale della vivisezione e dell’allevamento di animali destinati alla vivisezione.nNon è necessario essere antispecisti e vegani per venirci. Basta essere un po’ curiosi e apprezzare la bella musica, anzi, l’ottima musica.
Dalle 18 in poi sono in programma l’emo rabbioso e tenero dei June Miller (divoratori di Philiph Dick), il post rock krauto dei Derma (“una delle cose migliori che ci sia capitato di ascoltare ultimamente”, Enrico Veronese su Blow Up) l’ambient-noise cosmico dei Luminance Ratio (ex Ultraviolet Makes Me Sick, ex Deep End) l’elettoacustica visionaria di Attila Faravelli e Nicola Ratti (ex chitarra dei Lab e attuale chitarra dei Ronin), il folk fatato (e stregonesco) dei Comaneci (saprete bene chi sono!), l’avant rock mirabolante dei Kobayashi (sonorizzatori di performance in Biennale), e il post rock poetico-pensante dei Dresda (semplicemente il migliore che si faccia in Italia).