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Harlan è una delle più grandi e importanti multinazionali della vivisezione del pianeta. E' presente in 4 continenti e offre i suoi servizi a un numero imprecisato di laboratori pubblici e privati, università, aziende farmaceutiche, ospedali e allevamenti in decide di paesi del mondo. In Italia si occupa prevalentemente di sperimentazione per conto terzi e allevamento di animali destinati alla vivisezione: topi, ratti, conigli, cavie, primati e altri grandi mammiferi. Fa stallo per il trasferimento di cani beagle, ma non li alleva (a differenza che in Francia e Germania). La specialità del gruppo è la "produzione" di animali geneticamente modificati per un migliore utilizzo nella sperimentazione. Un esempio sono gli animali "programmati" a sviluppare il cancro o con difese immunitarie "adatte" all'inoculazione dei virus della polio e del vaiolo delle scimmie. Fermiamo Harlan si è messa di traverso.

lunedì 21 marzo 2011

No Harlan Spring (Festival Musicale Antispecista)

Harlan è una multinazionale del terrore vivisezionista-biotech.
Fermiamo Harlan è il movimento reale che boicotta Harlan.





E’ la colpa e l’angoscia a darci la spinta. Ma pure – non certo: l’ardimento, e invece: - la gioia.

La spinta a saltare. A saltare oltre il baratro? No.

A saltare dentro l’abisso, oltre il fondamento del dominio dell’uomo sulle altre specie, del dominio dell’uomo sulla propria, su se stesso. Oltre il fondamento che appena è posto si nasconde.

Saltiamo oltre la rimozione. Saltiamo nell’abisso notturno e limaccioso della messa in gioco. Nella notte in cui tutto va in gioco. In cui si riscrivono le regole e leggi. In cui la verità, ora stecchita ma mortifera, rivive e si trasforma.

E’ il gioco abissale della partecipazione. Del con-tatto. Delle relazioni fra gli esistenti singolari, da cui non possiamo più tenere fuori i non-umani. Perciò le regole e le leggi andranno riscritte non solo pensando a loro, ma anche e soprattutto pensando con loro, facendoli partecipare.

Perché loro hanno voce. Loro hanno linguaggio. Un linguaggio che il dominio ha occultato e segregato perché non è Parola. Come accade con la follia: linguaggio “senza logica”. Gli allevamenti e i laboratori sono le nuove istituzioni totali, i nuovi campi di concentramento e di sterminio. Come canili e gattili. Così come i circhi sono il palco dei freak non-umani.

Con loro, soprattutto, abbiamo con-tatto, ogni giorno della nostra vita. Stanno in mezzo a noi, o forse noi stiamo in mezzo a loro. Li tocchiamo. Sia vivi che morti. Sia per amore che per gola, vanità, superbia. Accarezzandoli. E mangiandoli, torturandoli per la nostra bellezza e per il nostro sogno di immortalità. Dipendiamo da loro più che dagli stessi umani, ma non lasciamo loro neanche un posto alle nostre riunioni. Loro “parlano”: dicono di provare piacere e dolore, gioia e tristezza. Ma noi fingiamo che la loro voce abbai alla luna.

Democrazia è una parola che sta andando in pezzi. Ma non solo perché viene sottratta gli umani – e l’hanno mai avuta, l’hanno mai praticata e condivisa, gli umani?
Democrazia va in pezzi anche perché preme sui suoi confini il non-umano.

E noi siamo qui, dall’altra parte, a scavare verso di loro.


Usate questa pagina per pubblicare e scrivere quello che volete, nelle settimane di attesa del festival: musica, immagini, parole (Non flame non provocazioni non trollaggio).



Programma

(Ordine dei gruppi non indicativo)


Venerdì 13 maggio, Torchiera


Inizio buffet vegan 19
Inizio concerti 19.30

Giuseppe Ielasi
Nicola Ratti
Clan
Luciano Maggiore & Francesco “Fuzz” Brasini
Satan is my Brother
(Gli ultimi due parte dell'errabonda impresa dell'Ongapalooza)



Sabato 14 maggio, Baraonda

Inizio buffet vegan 18.30
Inizio concerti 19.30

Sparkle in Grey
Death of Anna Karina
Dresda
Kobayashi
Quasiviri
Bologna Violenta
Ultraviolet Makes Me Sick
Three in One Gentleman Suite